L'edificio che ospita la Cesa dele Angele, a Colle Santa Lucia, trae le proprie origini nel corso dell'Ottocento. La prima costruzione risulta essere stata completata nel 1878: così, infatti, riporta il "colmo", cioè l'elemento più alto del tetto, dove si uniscono le falde e da dove scivola l'acqua piovana, gelosamente conservato nel tempo. Costituito a quei tempi di sassi e legno, in formato inferiore, viene abitato via via da varie famiglie. Ma una in particolare vive ancora nei ricordi degli abitanti più anziani del paese: quella composta da due sorelle nubili e dalla loro mamma Angela. Tre donne che i compaesani, simpaticamente, chiamano al plurale "le Angele". Così come la loro casa è detta, in ladino, "la cesa dele Angele". Ecco da dove deriva il nostro nome. Lo stabile, la cui proprietà passa successivamente alla famiglia Crepaz-Troi, non è in buone condizioni. Risale ai primi anni Settanta l'inizio di un impegnativo intervento di recupero e ampliamento, durato un lungo periodo. L'abitazione rinasce definitivamente nel 1997 con un'attività ricettiva che offre camere con colazione: il garnì Cesa dele Angele. La gestione, di stampo familiare, viene curata dal titolare Oscar Troi con il supporto dei genitori Anselmo ed Elvira Crepaz. Negli ultimi anni si uniscono al team anche Raffaella e i piccoli Sophia e Giacomo. L'11 gennaio 2023 segna un'altra data significativa: l'avvio di un'ampia fase di ristrutturazione che trasforma le stanze e le pertinenze esistenti fino ad allora in quattro appartamenti vacanze deluxe dove il legno, l'innovazione e la cura dei dettagli regnano sovrani. In uno di essi, per non scordare il passato, come elemento decorativo campeggia proprio il colmo del 1878 restaurato: in apparenza un semplice pezzo di legno recante una data mentre invece per noi è oggetto simbolo della storia della casa. L'obiettivo della famiglia Troi è far sentire i propri ospiti come tra mura domestiche, con tutti i confort del caso e una vista mozzafiato.

La nuova Cesa dele Angele, con 4 appartamenti deluxe, ha il legno come protagonista principale. La firma è quella di Hermann, una falegnameria artigianale specializzata in produzione e ristrutturazione di arredamento rustico e di montagna. Essa, con sede a Taibon Agordino (Belluno), segue una filosofia chiara: mescolare tradizione e modernità così come le antiche tecniche di lavorazione del legno all’uso di materiali innovativi. Ogni progetto, alla fine del percorso, ha la sua anima. E quindi... abete, larice, rovere, sia nuovo che vecchio, prediligendo la spazzolatura e la piallatura a mano con finiture rustiche e abbinandolo spesso ad altri materiali come pietra, vetro e ferro. Una proposta che vede quindi il recupero e la ristrutturazione del legno antico e la lavorazione del nuovo combinato con l'antico. Il particolare, l'elemento che prima non si immagina e poi non se può più fare a meno; quell'oggetto che posizionato in un determinato spazio sta bene e serve a completare l'ambiente. Pezzi unici e su misura, realizzati con l'arte di chi conosce e ama il legno. Uno stile che racconta di tradizione e semplicità. Accanto a queste lavorazioni vi è, tutt'altro che secondaria, la stretta collaborazione con muratori, idraulici, elettricisti e altri artigiani affinché la tradizione si sposi con l'innovazione, la tecnologia e la praticità. Forme del passato da vivere nel presente. A fare da corollario, una ricca dotazione di confort in termini di elettrodomestici e di servizi.

La Cesa dele Angele è situata nel centro di Colle Santa Lucia (Belluno - Italia) e nel cuore delle Dolomiti, dichiarate dall'Unesco "Patrimonio dell'umanità" nel 2009. Il piccolo paese, a 1.453 metri di altitudine, conserva da oltre 400 anni la tipicità dei borghi tirolesi e della cultura ladina. A testimonianza del passato ma con ampie visioni future, c'è chi crede ancora nel territorio e ci investe. E' il caso di vari giovani allevatori, di bovini e di caprini, che tengono puliti prati e boschi e realizzano dei prodotti di alta qualità e a filiera corta, acquistabili direttamente facendogli visita. Magari al termine di una delle tante passeggiate tranquille o escursioni più impegnative che si possono intraprendere in zona. Una su tutte, l'Alta via dell'orso che ripercorre i luoghi del libro "La pelle dell'orso" dello scrittore Matteo Righetto. Oltre per chi cammina e chi scala pareti, l'intera valle e le zone contermini sono il paradiso di ciclisti e motociclisti in primavera e in estate e degli sciatori in inverno. Anche l'autunno è frequentato: da chi cerca una vacanza più slow e anche da chi ama fare foto al diffuso fenomeno del foliage caratterizzato dalle foglie dei boschi dai mille colori. Attorno al villaggio, alcune delle cime dolomitiche più belle e famose: il Pelmo, il Civetta, la Marmolada, le Tofane e i Lastoni di Formin. In una decina di chilometri, raggiungendo l'ineguagliabile passo Giau, si possono ammirare tutte contemporaneamente. Se ci si arriva nel tardo pomeriggio, poi, la magia del tramonto con i colori dell'enrosadira fa trattenere il respiro dall'emozione. Nel suo piccolo, inoltre, Colle Santa Lucia è vicina ad alcune tra le località capoluogo delle montagne più belle del mondo raggiungibili attraverso valichi altrettanto meritevoli. E quindi, ad esempio, Cortina (30 km), Canazei (30 km), Corvara (30 km), Arabba (20 km), Alleghe (15 km).